ANGELA PASSARELLO HA PUBBLICATO:


Dalla prefazione di Vivian Lamarque


[… ]Tutt'intorno ci gireranno galline nane,tacchine dalle grandi uova, agnelli dalle madri disperse, capre, asini, muli, gufi, civette, gatti, grilli, ricci, lucertole, bisce, serpenti e estremo dono indulgente di Angela per assolvere un secolo, mucche “lattaie “ per cancellarci l'onta di quelle che stiamo rendendo - come la più bella nostra protagonista - dondolanti e pazze nel buio da noi creato.

(VIVIAN LAMARQUE)


Illustrazioni di COCA FRIGERIO










Dall'introduzione al libro di Donatella Bisutti


[...]La scrittura di Angela Passarello è dunque una scrittura della visionarietà e vi appaiono con frequenza immagini cosmiche (etere comete stelle nembi lune mondi sfere cieli ) in cui a una particolare capacità di visualizzazione interiore si sommano suggestioni nate dalla lettura di Rudolf Steiner , soprattutto da Il Vangelo di Luca , e relative all'origine della terra , del sole e della luna .Tali immagini , frutto di una 'attitudine contemplativa , si mescolano a quelle di un vissuto interiore anche drammatico comunque pieno di pathos .Tutto questo è favorito da una disposizione dell'Autrice a trattare energie psicologiche come sostanze materiche ed entrare così in contatto con una parte soprasensibile della realtà .In questa visionarietà si innescano temi biblici sentiti come onnipresenti , perchè la compresenza di passato e futuro è propria della visionarietà ...

(DONATELLA BISUTTI)



Dalla recensione di Meeten Nasr:


Angela Passarello ha senz'altro della poesia un concetto alto, direi quasi soterico: praticarla o fruirne può e deve valere sopratutto come mezzo di salvazione e di purificazione. In prima istanza essa favorisce invece la rivisitazione, ad altezze astrali o a profondità abissali, della ovvietà quotidiana in cui siamo immersi. Ma questa ovvietà, intesa come fardello di aspettative è peso oscuro della carne, Passarello se l'è strappata di dosso una volta per tutto, non la riconosce neanche più, quasi l'avesse chiusa innuna valigia, dimenticata a terra alla stazione da cui è partita, per l'avventura della posia, diretta agli " enigmi originari" (pag 38). L'autrice in precedenza aveva sperimentato altri mezzi per viaggiare, altri itinerari e destini, sempre tuttavia ponendo il corpo (il corpo " corpo proprio" di Husserl, il corpo intenzionato) come strumento e passaggio obbligato: la scultura che si può osservare, toccare, palpare,manipolare, la recitazione, dove corpo e voce si avvinghiano e si eludono, la scrittura in prosa che gridava le ragioni e gli strazi delle corporee femmine del suo sud. [....]

(MEETEN NASR)








Nota di Giampiero Neri


[...]Protagonisti di questi racconti sono gli animali che ci sono familiari , ma anche quelli più nascosti e remoti, come gli uccelli notturni e i pesci .Rivivono tuti nelle pagine dell'autrice, che li descrive con pochi tratti , dentro qualche loro vicenda essenziale. Sembrano una galleria di ritratti, alcuni più noti altri oscuri, che guardano sorpresi da un tempo che è quello della poesia .


(GIAMPIERO NERI)


La recensione di Giulia Niccolai


Ananta delle voci bianche di Angela Passarello comprende 22 prose brevi , ognuna delle quali fluisce nel ritratto di un animale da lei ricordato dai tempi della sua infanzia nel paesaggio antico e rurale di una casa contadina costruita su una rupe prospiciente La Valle dei Templi di Agrigento .Un luogo mitico per eccellenza , impregnato di mistero e vibrante di energie arcane che la scrittura dell'autrice sa cogliere .Così anche le voci bianche dal titolo alludono a tutti quei rumori , quella vita segreta dgli animali -anche i più semplici e domestici – che ci sfuggono e che invece saprebbero indicarci un prezioso legame tra la durezza e la gravità del quotidiano e la lievità e la sacralità dell'esoterico.Non a caso il presentatore d'eccezione di queste brevi prose poetiche è Giampiero Neri che riconosce in Angela Passarello il suo stesso rarissimo dono di saper mantenere miracolosamente sospesa la scrittura. Ottime illustrazioni di Laura Frova Giulia Niccolai (recensione di GIULIA NICCOLAI apparsa sul quotidiano L’Uunità il 9 novembre 2008 )


Illustrazioni di LAURA FROVA

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